La sala è velatamente illuminata da riflessi dorati. Il suono di un bandoneón riempie soffusamente l’aria e l’anima, insieme alle pulsazioni del cuore. Un gruppo di ballerini si è radunato in cerchio. Uno sguardo intenso, scuro; è un invito a ballare. È il mio primo incontro con il tango, un mondo vibrante e appassionato che mi chiama con forza ma anche con delicatezza.
I miei primi passi sono incerti, quasi titubanti, mentre si avvicina alla partner. Il battito del cuore accelera, in un misto di timore e adrenalina che fa brillare gli occhi e tremare i piedi cinti da luminose e comode scarpe con il tacco. La musica si fa più intensa, come se volesse guidarmi, rimbomba nella testa, mi prende. Respiro profondamente, cercando di lasciarmi andare.
Quando il mio corpo sfiora il suo, si crea un contatto unico, un’armonia che trascende le parole. Le mie mani, inizialmente rigide, iniziano a sciogliersi mentre mi lascio guidare dal partner con i suoi gesti decisi. Ogni passo è una scoperta, una sfida, ma anche un potente gioco di equilibrio.
Il pavimento sotto i miei piedi sembra rumoreggiare, trasmettendo la storia di generazioni di ballerini. Ed ecco che, piano, con un po’ di insicurezza ma con un ardore crescente, inizio a muovermi con maggiore fluidità. La musica mi avvolge lentamente, come un abbraccio caldo, mi lascio guidare, mi affido al corpo del partner, e sento l’emozione pulsare nelle vene.
I miei primi passi di tango diventano una danza di emozioni, un viaggio che mi trascina in un altro tempo e spazio. È la felicità di una debuttante che, sorpresa dalla magia del momento, scopre che il tango non è solo un ballo, ma un’espressione profonda di sé e un profondo contatto con gli altri. È un affidarsi a un uomo, a volte sconosciuto, ma con il quale si crea un contatto che va oltre i movimenti e passaggi imparati a scuola. Nella vita, ci si avvicina e si abbraccia un uomo per amore; nel ballo è uno slancio verso un corpo che non si conosce, che non si ama, ma che prende, che si asseconda, che ti avvolge i sensi, in un vortice di passione, ma anche di distacco. Ogni passo è un piccolo trionfo, un segnale che mi invita a continuare, a esplorare, e a lasciarmi andare in questa meravigliosa avventura.
Ogni movimento racconta una storia, la mia e del ballerino con il quale entro in sintonia; così come quella di altri ballerini in sala che non quasi non vedi più, nella concentrazione e nel vortice di emozioni. La musica risuona allora oltre la sala, nel profondo dell’anima. Il primo incontro con il tango è spesso segnato da una miscela di timore e curiosità; ci si sente come un esploratore in un regno sconosciuto, pronto a scoprire non solo una danza, ma un modo di esprimere sentimenti.
Il primo abbraccio con il proprio partner, quel contatto fisico che sembra dissolvere le barriere, è un momento di pura magia. Il tango è una conversazione silenziosa, un dialogo che si esprime attraverso il corpo. La connessione immediata che si stabilisce è palpabile: è un invito a lasciarsi andare, a fidarsi dell’altro. Questa intimità, spesso estranea nella vita quotidiana, trasforma il danzare in un’esperienza di vulnerabilità e apertura.
Ciò che colpisce di più i principianti è l’impatto emotivo di ogni nota musicale. La melodia del tango, spesso interpretata con violino o bandoneón, ha il potere di evocare nostalgia e passione. Ogni brano narra un frammento di vita, capace di trasportare il danzatore in un’altra epoca, facendogli rivivere le gioie e i dolori delle generazioni passate.
Come scriveva il celebre poeta e scrittore argentino Jorge Luis Borges, “Il tango è l’arte dell’incontro, il momento in cui due anime si incrociano”.
Il tango, danza emblematicamente argentina, si è evoluto nelle strade di Buenos Aires alla fine del XIX secolo, un crocevia culturale che ha mescolato tradizioni africane, europee e locali. Dal suo esordio nei quartieri popolari, il tango ha attraversato il tempo per diventare un simbolo di passione, eleganza e condivisione emotiva, capace di incantare chiunque si avvicini a questa forma d’arte.
Per comprendere appieno il fascino del tango, è importante conoscere le sue radici storiche. Negli anni ’20, il tango conquistò il cuore di Parigi, diventando simbolo di eleganza e raffinatezza. Le milonghe, i luoghi di incontro per danzatori, erano animate da una vivace atmosfera di socialità e creatività. Non solo un modo per ballare, ma un’occasione per intrecciare amicizie, condividere esperienze e, perché no, vivere amori fugaci.
Nel corso del XX secolo, il tango subì numerosi cambiamenti, diffondendosi in tutto il mondo e adattandosi a diverse culture, mantenendo sempre l’essenza di una danza intrisa di emozione. Oggi, il tango è celebrato non solo in Argentina, ma in ogni angolo del pianeta, dove appassionati di ogni età si ritrovano per abbracciare questa forma d’arte.
Quindi, perché non lasciarsi tentare dal fascino del tango? Perché non unirsi a questa danza che trascende il tempo, in cui ogni passo è un invito a esplorare la propria anima e quella degli altri? La strada per diventare un ballerino di tango è lastricata di sfide, ma è anche un cammino ricco di emozioni, scoperte e attimi indimenticabili.
Il tango infatti è un viaggio non solo fisico, ma soprattutto emotivo e spirituale. È una celebrazione della vita, della passione e della libertà di esprimere se stessi attraverso il movimento. Chiunque abbia il coraggio di avvicinarsi a questa danza troverà una porta che si apre su un mondo di colori, suoni e sentimenti, dove ogni ballo è una nuova avventura da vivere. Non resta che alzarsi in piedi, abbracciare il partner e dare inizio a questa meravigliosa danza.
Tante sono le scuole di tango in Italia.
A Viterbo la Golden Dance di Massimo Polo da anni avvia uomini e donne a conoscere e ad amare questo ballo. A Roma, da ASD Tanguedia di Dario Pizzini ed Emanuela Pansera, che con competenza, sapienza e professionalità, guidano gli iscritti e i principianti, a altre innumerevoli realtà, i soci si uniscono in associazioni di amicizia e di ballo e fioriscono locali e occasioni per passare pomeriggi e serate fra pratiche e milonghe, momenti di convivialità, attività e svago. In nome del tango.